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Elba Oggi Settimanale di attualità e cultura dell'Isola d'Elba
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Registrazione Tribunale di Livorno n° 682 del 26 Febbraio 2001
Direttore Responsabile: Francesco Oriolo
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Portoferraio: in vendita pezzi di storia
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Il Capannone ex Enel di Portoferraio, un antico edificio classificabile come archeologia industriale, sarebbe in vendita per meno di 500.000 Euro. Arriva puntuale adesso l'appello di Legambiente che chiede al Comune del capoluogo di esercitare il diritto di prelazione e attuare sullo stabile un progetto di qualità che riguardi l'intera area portuale
Mentre si sta giustamente discutendo, all'Elba, della necessità di salvaguardare l'area dell'ex capannone Atl (vedi foto sotto), una delle ultimissime testimonianze di archeologia industriale di Portoferraio, con un uso pubblico e sociale ben diverso da quello deciso dalla della precedente Amministrazione Comunale, per ridisegnare tutta la zona e dare una risposta alla necessità di parcheggio nell'area ospedaliera, giunge notizia che un altro grande capannone, quello dell'Enel (vedi foto successiva) nella zona del Porto, è in vendita per circa 960 milioni delle vecchie lire e che il Comune di Portoferraio ha tempo fino al 26 luglio per esercitare il diritto di prelazione.
Anche qui si tratta di uno stabile con caratteristiche di archeologia industriale posto in un'area delicatissima, di grande pregio e che potrebbe attrarre notevoli interessi edificatori e speculativi. Proprio perché temevamo nuovo cemento e la privatizzazione dell'area, scrivevamo nelle nostre osservazioni al Regolamento Urbanistico di Portoferraio: "Anche per quanto attiene la zona dfel porto, quali sono gli immobili che si debbono abbattere per ottenere mq. 12.400 da recupero? Complessivamente gli interventi previsti appaiono eccessivi in un area che necessita al contrario di spazi liberi. Basta fare riferimento alle lunghe code di autovetture nel periodo di massima stagione".
Chiediamo alla nuova Amministrazione di esercitare il diritto di prelazione che permetterebbe di creare un'area di ricucitura e valorizzazione urbana tra l'area ex Atl e quella ex Enel costituendo così una zona pubblico privata di servizi di qualità. Portoferraio ha infatti bisogno di spazi pubblici che ridisegnino l'immagine e l'anima di una città che, al di fuori del magnifico e poco valorizzato centro storico mediceo, si sfrangia, in particolar modo proprio a ridosso del Porto, in una brutta periferia di asfalto e cemento.
Vista la sua splendida ubicazione del capannone ENEL, posto proprio sopra le rocce che sovrastano il molo di arrivo dei traghetti, l'autenticità della sua costruzione che ne fa uno degli esempi più belli di architettura industriale precedenti le prime due grandi guerre (architettura che ogni città europea si mobilita a ristrutturare e riutilizzare) e la testimonianza storica di cui questi edifici sono portatori, si dovrebbe sperare che Portoferraio si svegli finalmente dal gravissimo sonno culturale in cui è rimasta sprofondata in tutti questi anni e che ha permesso che molte delle testimonianze architettoniche della sua storia, anche industriale, mineraria estrattiva e agricola, venissero poco a poco ad essere dimenticate, abbandonate, sostituite da manufatti banali ed omologati.
Infatti, il capannone Enel potrebbe, se riconvertito, divenire il fiore all'occhiello di una città che ha il coraggio di ripensare il proprio sviluppo, non dimenticando le sue vocazioni d'accoglienza, la necessità di una politica per i giovani al passo con l'Unione Europea, la sua sensibilità verso le opportunità culturali che un territorio, se crede nel proprio sviluppo duraturo, deve poter offrire ai propri cittadini ed ospiti.
Il capannone potrebbe essere raggiunto da uno o più sentieri con intorno giardini per anziani, famiglie e giovani, dove potersi incontrare, giocare, appartarsi. Dentro, visti i volumi e la notevole altezza del capannone, potrebbe accogliere, come una vera e propria sala polivalente, diverse funzioni:
1) un palco con gradinate amovibili per rappresentazioni teatrali per famiglie, giovani, scolaresche.
2) sala di riunioni e studio per classi in visita, nell'ottica dello sviluppo e incentivazione del turismo ambientale e scolastico, di cui tanto si parla in queste ultimi mesi all'Elba.
3) ospitare luoghi di accoglienza collettivi, lo spazio potrebbe divenire anche un ostello della gioventù, dove i ragazzi potrebbero trovare sale per dormire e luoghi dove mangiare. Sarebbe facilmente raggiungibile a piedi dai ragazzi che raggiungono l'isola zaino in spalla. Vicino al punto di informazioni del Parco, all'Apt ed al Porto, l'ostello potrebbe essere davvero un luogo dove il giovane e meno giovane turismo ambientale troverebbe informazioni ed indicazioni per una miglior visita del nostro territorio.
Vi potrebbero poi essere spazi dati in gestione ad operatori economici e per il noleggio di biciclette, skate borard ed altri materiali che permettono ai ragazzi di incontrarsi e aggregarsi. Lo spazio potrebbe essere concesso dal Comune in affitto, per feste e manifestazioni a carattere culturale, ambientale, sportivo.
A Portoferraio manca crudelmente, e la recente convenzione dei Verdi lo sottolineava, una vera e propria politica per i giovani, dove i ragazzi non siano considerati come futuri "qualcosa", ma veri e propri cittadini con le necessità tipiche di questa fascia d'età. Non tenerne conto, privare i bambini di luoghi dove giocare e i giovani di posti dove aggregarsi, fare musica e cose insieme è grave e siamo felici quando la nuova giunta di Portoferraio dice che intende avere un occhio di vero riguardo per queste problematiche.
Nell'ottica di scambi con classi di altre città, il luogo si presterebbe per lo svolgimento di molte attività. Non dimentichiamo, per esempio, che l'Elba è sprovvista di un vero e proprio teatro per ragazzi, dove le scolaresche anche di bimbi piccoli, possano recarsi per andare a teatro e fare l'esperienza di cosa sia uno spettacolo dal vivo.
Certo, la difficile situazione economica ereditata dalla nuova Giunta rende tutto questo problematico, ma proprio per questo occorre mobilitarsi entro il 26 luglio per impedire la vendita e coinvolgere in un progetto ambizioso operatori privati, il mondo della cooperazione, le banche, Regione, Provincia, la stessa Enel. Portoferraio non può perdere anche questa occasione. |
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