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Elba Oggi Settimanale di attualità e cultura dell'Isola d'Elba
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Registrazione Tribunale di Livorno n° 682 del 26 Febbraio 2001
Direttore Responsabile: Francesco Oriolo
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Uscire dal teatrino della politica
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Uscire dal teatrino della politica Lorenzo Marchetti, della direzione elbana dei Ds, interviene per dire la sua sul contraddittorio, talvolta polemico, che in questo periodo pone al centro dell'attenzione le nuove giunte di centro sinistra e che riguarda i molti compromessi (ben poco di sinistra) sulla base dei quali esse sono nate...
di Lorenzo Marchetti *
C'è un interrogativo che in questi giorni ricorre di frequente: le neo elette amministrazioni isolane sono o no di centro sinistra? Forse, a causa della mia formazione politica (ho sempre e solo militato nel Pci-Pds-Ds), affermo a chiare note che non mi affascina assegnare certificati, patentini o premi "fedeltà" ai sindaci e amministratori comunali o assessori provinciali appena eletti.
Ritengo molto più utile cercare di comprendere qual sia il blocco sociale che si è costituito intorno ai sindaci eletti all'Elba il 13 giugno, o per meglio dire, a quali strati sociali appartengono quegli elettori che hanno detto no alle liste che si richiamavano al Polo, o Casa delle Libertà che dir si voglia.
Questo è l'unico modo per capire, e quindi consolidare, la primavera elbana, cioè quel vasto movimento di donne e uomini che nei mesi scorsi ha detto basta all'antipolitica sintetizzata nello slogan "l'Elba agli elbani". In definitiva: chi sono gli effettivi protagonisti di questa nuova fase di cambiamento? E chi l'ha prodotta? Bisogna partire da qui per leggere, e quindi capire in modo oggettivo, il quadro istituzionale determinato dal voto dello scorso 13 giugno.
All'isola d'Elba è nato un movimento che pretende un rinnovamento vero, non solo nelle scelte strategiche di governo, ma anche nella prassi politica e amministrativa quotidiana. Questa è la nuova isola, quella preoccupata di uscire della grave crisi morale ed economica che sta attanagliando il nostro comprensorio, quella che guarda con speranza al proprio futuro, quella che esprime i valori da me sintetizzati con il termine "elbanità".
Corre pertanto l'obbligo morale, civile e politico di guardare avanti e, prima di parlare d'organigrammi, di presidenze e assessorati, è indispensabile esplicitare la nuova "Idea di isola". Questa è la strada da seguire nell'interesse di tutti coloro che amano e vivono intensamente questo territorio. Tutto il resto è noia.
Purtroppo i segnali che arrivano sono di ben altro segno. I partiti rischiano di allontanarsi dai cittadini, troppo spesso si serrano nelle loro stanze con il "manuale Cencelli" sottomano. Il rimedio, a mio avviso, è solo uno: discutere apertamente e liberamente, fuori dagli stretti legami di appartenenza partitica. La sede idonea sono gli stati generali dei progressisti dell'Elba, cioè i gruppi consiliari, i partiti, i movimenti, i comitati, le singole personalità.
Io chiedo la loro convocazione da più di un mese. Finora sono rimasto inascoltato ma, da riese duro e tenace, affermo che questa è l'unica strada per evitare il desueto teatrino della politica. Necessita, pertanto, partire dall'isola che vogliamo, anzi che dobbiamo costruire e sulla base di un progetto condiviso che sia la sintesi degli impegni assunti con gli elettori nei singoli comuni.
Solo allora si potranno scegliere le donne e gli uomini giusti, capaci di fare squadra, solidali e coesi, con le idee chiare sull'avvenire della nostra comunità, in grado di confrontarsi con i diversi livelli istituzionali senza eccessi di protagonismo, ma anche "senza il cappello in mano".
Donne e uomini che nella pratica di governo abbiano, e dimostrino coerentemente di avere, una chiara e sincera visione comprensoriale per le gestioni, i problemi e le loro soluzioni. In definitiva che siano in grado di guardare oltre il ponticello del loro municipio.
* Membro direzione Ds dell'isola d'Elba |
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