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Elba Oggi Settimanale di attualità e cultura dell'Isola d'Elba
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Registrazione Tribunale di Livorno n° 682 del 26 Febbraio 2001
Direttore Responsabile: Francesco Oriolo
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Di consumi e di rifiuti
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Di consumi e di rifiuti Sul problema dello smaltimento dei rifiuti solidi bisogna agire, ripartendo, se si vuole uscire dalla logica del bruciare o seppellire tutto, da un intervento forte sul modello di produzione e sui consumi. Ridurre quindi i rifiuti, raccoglierli in modo differenziato e riusarli. E' il pensiero di Legambiente, che sul tema ha anche realizzato un Dossier
Dopo i tanti e rituali appelli, da parte di autorevoli rappresentanti politici a discutere di programmi, abbiamo deciso di aprire una riflessione sul problema della gestione dei rifiuti, tema su cui sicuramente chi vuole governare deve saper indicare con chiarezza con quali scelte e progetti si intende promuovere un'alternativa.
Per farlo abbiamo chiesto ad esponenti nazionali di Legambiente una serie di contributi, che riflettessero la nostra elaborazione programmatica in materia, ma anche le esperienze che l'associazione ha sviluppato nel paese in questi anni. Partendo da questi contributi, integrati con le nostre proposte ed esperienze elbane, intendiamo aprire un confronto serio con l'insieme delle forze politiche e sociali dell'Elba.
Sarebbe un grave errore, da parte dell'Ulivo, oggi teoricamente maggioritario nelle Amministrazioni Comunali elbane ed in Comunità Montana, pensare che sul problema della gestione dei rifiuti possa bastare, per ottenere consensi, richiamare il Decreto Ronchi, senza fare i conti con le resistenze che incontrò anche durante l'esperienza del Governo di centro sinistra.
Ancora peggio sarebbe pensare che, se fossero gestite dal centro sinistra, le soluzioni puramente impiantistiche o di smaltimento potrebbero funzionare e ottenere consenso popolare. L'ipotesi di affidare la gestione dei rifiuti solo a inceneritori o discariche, è, infatti, già fallito all'Elba e destinato a incontrare forti resistenze popolari, chiunque la proponga.
Bisogna quindi agire, ripartendo, se si vuole uscire da questa logica del bruciare tutto o seppellire tutto, da un intervento forte sul modello di produzione e dei consumi, in altre parole sul modello di sviluppo. Per ridurre i rifiuti, raccoglierli in modo differenziato e riusarli bisogna costruire un progetto che sia capace di incidere sul concetto di crescita, superando l'idea che la famosa ripresa dipende solo da una ripresa dei consumi, qualunque essi siano.
È necessario, insomma, mettere in campo un radicale progetto di cambiamento della società. È facile dire che non tutto è chiaro nelle proteste popolari contro gli inceneritori. Ma ciò che manca a questi movimenti è un progetto alternativo, a cui riferirsi, che però nessuno ha tentato di proporre.
Nella vicenda, elbana ieri ed oggi più drammaticamente campana, non c'è solo il fallimento del centro destra e delle sue politiche ambientali, ma anche l'incapacità del governo di centro sinistra delle due Regioni di offrire una soluzione diversa e convincente a questo problema.
A livello locale si è invece preferito subire o accettare la logica dell'emergenza e dei commissari con poteri di ordinanza invece che compiere scelte difficili ma inderogabili. Si è in definitiva persa una grande occasione per chiarire alla gente, su una questione così coinvolgente e indicatrice della qualità della vita di una società, quale era il progetto di cambiamento che il centro sinistra intendeva perseguire.
In buona sostanza, si è oscillato fra una delega totale del problema al commissario e all'intervento straordinario e un'accettazione ed esaltazione acritica delle scelte del movimento. Per uscire da questa situazione, che rischia di alimentare nel popolo astensionismo e sfiducia nella politica, è importante che la politica si misuri con il problema della gestione dei rifiuti. Ci auguriamo che questi contributi aiutino ad andare in questa direzione.
Dossier rifiuti Legambiente Arcipelago Toscano |
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