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Elba Oggi Settimanale di attualità e cultura dell'Isola d'Elba
Direzione, Redazione e Amministrazione: info@elbaoggi.it
Registrazione Tribunale di Livorno n° 682 del 26 Febbraio 2001
Direttore Responsabile: Francesco Oriolo
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I subacquei non sono un problema per Giannutri
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I subacquei non sono un problema per Giannutri Sostanzialmente d'accordo sull'impianto di base ma in netto dissenso sul ritenere i subacquei che frequentano Giannutri come un problema per l'ecosistema marino dell'isola. Così l'Associazione Italiana Liberi Subacquei commentando il Dossier di Legambiente che pubblicavamo la scorsa settimana e nel quale si denunciava una preoccupante situazione di disattenta protezione ambientale per la più meridionale delle isole toscane
Abbiamo letto il Dossier Giannutri a cura del Gruppo Giannutri di Legambiente Arcipelago Toscano (http://www.elbaoggi.it/z-doss-giann1004.htm) e pur condividendo la quasi totalità delle osservazioni in esso contenute siamo rimasti esterefatti leggendo il paragrafo intitolato "Il problema dei sub". Ricordando che i subacquei, molti dei quali sono anche iscritti a Legambiente, stanno ai parchi marini come gli escursionisti stanno ai parchi terrestri e che la loro presenza, durante tutto l'anno, anche quando l'sola è pressochè deserta, è un deterrente per la pesca di frodo ed abusi più gravi, siamo in primo luogo sbalorditi che il Gruppo Giannutri possa innanzitutto ritenerci un "problema". Leggendo poi il contenuto del paragrafo apprendiamo che si paventerebbe l'impatto dei subacquei alle prime armi che sarebbero poco attenti all'ambiente e che potrebbero dare pinnate ad organismi delicati come le stupende gorgonie rosse. A parte che tutti i corsi subacquei di tutte le didattiche prevedono specificamente l'educazione al rispetto dell'ambiente e che nella parte in piscina si cura l'assetto in modo da non portare il sub nel corso dell'immersione a contatto delle rocce o del fondo, molto difficilmente le prime uscite in mare dei corsi di primo livello vengono condotte in aree come quella di Giannutri ed anche ove fosse la sensibilità degli istruttori è tale da evitare di condurre eventuali allievi inesperti in zone dove potrebbero arrecare anche un minimo danno. Inoltre a Giannutri le gorgonie si trovano sotto i trenta metri di profondità dove si avventurano unicamente subacquei esperti. Chi ha redatto il rapporto dovrebbe sapere che gorgonie rosse ed anche corallo rosso prosperano senza problemi nei fondali del promontorio dell'Argentario dove non ci sono aree protette. Non è quindi questo un motivo per regolamentare restrittivamente l'attività subacquea nelle zone 2 dell'isola dato che si tratta di un problema pressochè inesistente. L'altro appunto che si muove è l'attuale assenza di boe di ormeggio per le imbarcazioni dei sub. A parte il fatto che il problema è generale, considerato che, a causa della poca estensione delle zone 2 rispetto alle zone 1 a riserva integrale, il numero delle imbarcazioni che ancora specie nei tre mesi estivi è eccessivo, non sono certo le imbarcazioni dei subacquei che spesso, conoscendo la natura del fondale, ancorano in zone dove l'impatto è minimo, a produrre il danno maggiore ma quelle dei diportisti. Comunque le boe di ormeggio vanno messe ed alcune sono state posizionate in passato (e le imbarcazioni dei subacquei erano le sole che le utilizzavano) ma purtroppo con un sistema di aggancio che non ha retto alle mareggiate (non sono state rubate come si paventa nel rapporto) ed al momento costerebbe molto poco ripristinarle, essendo le basi intatte, in maniera adeguata ed aggiungerne altre. Non capiamo perché il Gruppo Giannutri non ricorda lo scempio che è stato fatto a Punta Secca ed agli Archetti quando, non si per quale motivo, insieme alle utili boe d'ormeggio sono stati posti in opera dal parco dei sedicenti "percorsi subcquei", del tutto inutili, formati da boette e cime ancorate a circa un metro dal fondo con lavori che hanno danneggiato pesantemente le rocce. Inutile dire che tali "percorsi" sono oggi pressochè distrutti dalle acque con cime fantasma e boette incrostate che non sono certo uno bello spettacolo per chi le vede sott'acqua. Non capiamo perché non si ricorda che la zonizzazione a Giannutri è avvenuta in maniera inadeguata e si sono chiuse delle zone caratterizzate da pareti a picco dove l'accesso umano poteva avvenire senza eccessivi problemi e si sono concentrati i visitatori in zone caratterizzate da ampi fondali pianeggianti con praterie di posidonia (che costituisce la nursery per molti organismi marini) con un impatto negli anni sempre più evidente (ma non certo per colpa dei subacquei). Non capiamo perché non si ricorda, a parte alcune situazioni di evidente illegalità che andrebbero duramente represse, che la pesca - che sull'isola andrebbe totalmente vietata - non è attualmente consentita, previa autorizzazione del parco, nelle zone 2 solo ai veri residenti (a Giannutri solo un nucleo familiare) ma ai proprietari di un'abitazione, ai loro figli, coniugi, padri, madri, fratelli e dulcis in fundo a coloro che dimorano sull'isola per almeno 6 giorni ! Risolto definitivamente il problema degli ormeggi, l'attività subacquea, che non costituisce in sé alcun "problema" andrebbe quindi incentivata e permessa, questa volta sì con le opportune limitazioni ma unicamente di carattere numerico, anche in parte della zona 1 mentre nella zona 2 non esistono al momento ragioni di limitare numericamente la presenza dei subacquei. Questo perché solo la presenza continua di subacquei e dando loro la concreta possibilità di provocare in tempi rapidi l'intervento delle forze dell'ordine può scongiurare abusi messi in atto anche quando, fuori dai tre mesi estivi, l'isola è abitata solo da una decina scarsa di persone. Mentre nelle oasi gestite dal WWF ed in altri contesti di aree protette la presenza di subacquei è una delle poche ammesse non vorremmo che dietro alcune insinuazioni, anche se in buona fede, ci siano interessi del tipo che hanno portato al non ancora risolto Affare Capraia (per i dettagli si veda http://www.liberisub.it/affare.htm). Essendo alcuni nostri associati profondi conoscitori dei fondali dell'Isola, offriamo comunque la nostra collaborazione al Gruppo Giannutri di Legambiente Arcipelago Toscano per quanto riguarda l'individuazione dei problemi dei fonali dell'Isola e l'attività escursionista subacquea che porta sempre più persone ad avvicinarsi intimamente e a rispettare quasi religiosamente la bellezza dei fondali marini e della numerosa ed affascinante vita che essi racchiudono.
Associazione Italiana Liberi Subacquei www.liberisub.it Il Gruppo di Coordinamento
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