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Elba Oggi Settimanale di attualità e cultura dell'Isola d'Elba
Direzione, Redazione e Amministrazione: info@elbaoggi.it
Registrazione Tribunale di Livorno n° 682 del 26 Febbraio 2001
Direttore Responsabile: Francesco Oriolo
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L'Elba è ancora fragile
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L'Elba è ancora fragile Un forte acquazzone, lo potremmo forse anche definire nubifragio, sì è abbattuto sull'isola d'Elba durante la notte tra il 16 e il 17 dicembre. Non è stata una replica dell'alluvione del settembre 2002, tuttavia ha fatto paura, ed ha messo in evidenza come l'isola non sia ancora al sicuro sul piano della tenuta del territorio in queste occasioni...
Il nubifragio della notte tra il 16 e il 17 dicembre ha colpito violentemente e per un breve periodo soprattutto il versante nord dell'Elba, nuovamente sott'acqua Bagnaia, gravi problemi a Portoferraio, esondato il fosso di Literno e decine di frane piccole e grandi, smottamenti, strade private e comunali trasformate in torrenti, spesso prive di opere di contenimento e smaltimento delle acque, che scaricano sulla Provinciale che sta cedendo tra le Sprizze e il Bagno a Marciana Marina.
A Campo nell'Elba, la piana della Foce, nella quale l'ormai scomparso Piano Strutturale prevedeva un'estesa cementificazione, si è naturalmente trasformata in una palude contornata ed alimentata da fossi gonfi d'acqua.
A Procchio continua lo scandalo del cosiddetto ecomostro, inondato da un lago di acqua, fango e rifiuti alimentato da un vero e proprio torrente che si immette nello specchio d'acqua senza emissari.
Allo Schioppo, nel Comune di Marciana Marina, il fosso, stretto dall'ampliamento di una casa, ha ormai scelto un nuovo percorso e sfocia direttamente sulla strada Provinciale, all'incrocio con la strada per Lavacchio, creando un considerevole deposito di fango e detriti.
La strada tra Procchio e Marciana Marina è letteralmente costellata di piccole frane e fiumiciattoli che si fanno nuove strade tra un dissesto idrogeologico causato dalla poca cura e dalla cementificazione.
Il nubifragio ha dimostrato che l'Elba è ancora fragile e che i lavori del dopo nubifragio del 4 settembre non basteranno a mettere davvero in sicurezza il territorio. La pioggia è poi stata impietosa nel segnalare che le denunce e gli allarmi di Legambiente Arcipelago Toscano non erano allarmismo ma la precisa segnalazione di punti di crisi e sofferenza che occorre ancora affrontare e che, con il passaggio del parere del vincolo idrogeologico ai Comuni, rischiano invece di essere sacrificati alle convenienze elettorali ed alla sottovalutazione di un pericolo che sta sempre più aumentando col cambiamento del clima che produce sempre più spesso nubifragi violenti, concentrati ed imprevedibili. |
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